6000 sardine contro Salvini: Il Flash Mob nato dai social verso Modena
Premessa:
Il 14 novembre 2019 a Bologna si è concretizzata una delle azioni collettive più interessanti degli ultimi anni. Migliaia di esseri umani si sono riversati in Piazza Maggiore come risposta all’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini – in soccorso ai candidati leghisti delle Regionali – e alla sua politica populista e xenofoba. «L’Emilia Romagna non abbocca», e ancora, «Bologna non si Lega» sono stati gli slogan lanciati in questi giorni. Mentre “le sardine” si preparano ad un altro appuntamento -questa volta a Modena- abbiamo chiesto al rutiglianese Massi Petruzzi (anche lui nella calca di Piazza Maggiore) di parlarci del Flash Mob bolognese.
Gianluca Giugno

“Salvini è l’unico che riempie le piazze anche a sinistra”
Socialisti Gaudenti
L’obiettivo dei quattro ragazzi ideatori del flash mob “ 6000 sardine contro Salvini”, poco più che trentenni, era quello di riempire Piazza Maggiore, cuore della città di Bologna, con 6000 persone “strette come sardine” per superare la capienza massima del PalaDozza (5570 persone), luogo in cui la sera del 14 novembre avrebbe ospitato Matteo Salvini per lanciare Lucia Borgonzoni, candidata alla presidenza della regione Emilia Romagna.
La mobilitazione, lanciata dalla pagina facebook “6000 sardine” che in poco tempo ha raccolto circa 30.000 mi piace, e poi diffusa attraverso gruppi Whatsapp, canali Telegram e volantinaggio, è andata sicuramente oltre alle aspettative: alle ore 21 del 14 novembre Piazza maggiore ospitava più di 10.000 sardine e la diretta Facebook del flash mob superava il milione di visualizzazioni.

“Questo è il segnale che se tutti ci muoviamo, forse il 27 gennaio lo portiamo a casa. L’idea è di portare questa cosa in tutte le città dell’Emilia Romagna, perché serve come il plancton. Non è un caso che la più forte risposta al populismo e alla retorica, sia arrivata proprio da Bologna e dall’Emilia Romagna. Una comunità fondata sull’inclusione, sullo studio, sul lavoro e sul volontariato. Ci aspettano tre mesi duri, i nostri avversari giocano sporco hanno un sacco di soldi che nessuno sa da dove vengono, hanno troll e robot che invadono i social e influenzano la vita democratica di un paese. Ma c’è speranza“.
Così ha esordito uno degli organizzatori dell’evento strappando applausi, urla e canti da una piazza piena di giovani, giovanissimi, anziani senza alcun colore politico ma accomunata da un forte desiderio di guardarsi negli occhi, stringersi forte, scambiarsi liberamente opinioni e rispondere con i numeri a chi, invece, manovra l’opinione pubblica attraverso una strumento soprannominato la “ bestia” finanziato da chissà quali soldi, a chi gioca con le paure e la disperazione della povera gente, a chi trova facili soluzioni a problemi molto complessi, a chi preferisce gli account alle persone ma soprattutto per scuotere quelle forze politiche la cui unica priorità, in questi anni, è stata risolvere problemi e scissioni interne dimenticandosi di altrettante piazze piene,sparse in tutta Italia, che desiderano essere ascoltate e che oggi pretendono discontinuità con i governi passati, magari mettendo mano ai decreti sicurezza o mostrare una certa sensibilità verso gli uomini torturati e le donne abusate nei campi di detenzione in Libia.
Il “crescentone” di Piazza Maggiore ha dimostrato come è possibile fare spazio a qualcuno con il rischio di stare stretti come sardine. L’importante è saper chiedere scusa quando ci si calpesta i piedi.
Massimiliano Petruzzi
Frakasso Blog – News Blog di Rutigliano