Anche i muri raccontano storie. La Street Art rutiglianese raccontata da Berardino, Lorenzo e Davide
“Muri puliti, popoli muti“. Così titola la celebre pagina Facebook.
Frase calzante per introdurre l’argomento di questo articolo: Street Art.
Già da tempo il “Canalone” di Rutigliano è colorato da colpi di bomboletta spray, disegni e tags. Con il passare degli anni, murales e decorazioni urbane hanno largamente preso piede sulle facciate degli edifici rutiglianesi.

Particolare dello Stadio Comunale. Opera di Michele Devilart Lorusso
Basti prendere ad esempio anche il solo Michele Devilart Lorusso, autore del celebre bambino di colore sulla facciata del vecchio mercato coperto o le varie opere realizzate lungo le mura dello Stadio Comunale.
Per parlare di Street Art, tre ragazzi rutiglianesi hanno voluto raccontare la loro storia con il writing:
Sono Davide Vavalle (’98, studente presso l’Accademia delle Belle Arti); Berardino Amodio (classe ’97) e Lorenzo Gigante (’98, studente).

Da sx: Davide Vavalle, Lorenzo Gigante e Berardino Amodio
Dopo l’orario di chiusura, nel momento in cui i negozi di Rutigliano abbassano le saracinesche, appaiono alcune vostre opere…
“Tutto è partito da un lavoro fatto per il Barber Shop Urban Style“, spiega Berardino Amodio (autore dell’opera), “da lì, siamo stati notati da altri negozianti che ci hanno chiesto di disegnare qualcosa anche per loro”.
Da qui sono nati i lavori che, in seguito, hanno abbellito alcune attività commerciali di Rutigliano tra le quali: ‘Proshop‘, ‘Merceria Magno‘, ‘Euro Bar‘, il Barber Shop ‘Griffe‘ e Sport Centre (i primi realizzati da Berardino e Lorenzo, gli ultimi due da Davide).
La nascita del writing a Rutigliano
La loro crew si prefissa l’intento di abbellire lo spazio comune, di esprimere la loro arte attraverso quello che oggi è diventato un vero e proprio movimento artistico. Si sono avvicinati al mondo del writing qualche anno fa, 6 anni per Lorenzo, 4 per Davide e 2 per Berardino. La voglia di impugnare la bomboletta nasce dall’adesione al movimento Hip-Hop, racconta Davide Vavalle, filosofia che vede nel writing un mezzo di comunicazione e linguaggio privilegiato.
Gli ‘Street Artist’ rutiglianesi hanno sempre considerato come ‘palestra artistica’ il Canalone di Rutigliano. Il tratto urbano che attraversa il paese raccoglie da anni quelli che possono essere considerati i primi esperimenti: dai Tag (firme artistiche dei realizzatori, ndr) , sino a disegni veri e propri.
“C’è una parte facilmente visibile del Canalone”, spiegano i tre ragazzi, “ed una un po’più nascosta. Quella visibile, in Pineta, per intenderci, contiene solo una minima parte delle opere che i writers nel tempo hanno realizzato. È il nostro museo a cielo aperto”.
Uno sguardo al Futuro
Tra i prossimi obiettivi dei tre artisti c’è la realizzazione di un graffito sulle mura dello Stadio Comunale in cui Davide Vavalle vorrebbe realizzare una astratta e personale interpretazione di tramonto; e un lavoro commissionato da una azienda nella zona produttiva di via Conversano, realizzato da Berardino e Lorenzo.
Durante l’intervista, i tre ragazzi, non hanno nascosto il desiderio, ed in realtà anche un bisogno, di spazio dedicato al writing, magari con eventi dedicati:
“Una buona idea sarebbe quella di dedicare uno spazio del Palacultura ai graffiti. Si potrebbe utilizzare una facciata e realizzare nuovi murales ogni anno, con temi diversi a seconda delle occasioni, dell’attualità o secondo temi diversi”.
Gianluca Giugno Giornalista Pubblicista, classe ’93, rutiglianese e in continuo aggiornamento sul mondo della scrittura. Creatore e curatore del sito Frakasso.it.