Bandabardò, questi sconosciuti: Conosciamo meglio gli ospiti della 55^ Sagra dell’Uva
Tra i nomi annunciati per la 55^ Sagra dell’Uva di Rutigliano ha suscitato qualche polemica social il nome Bandabardò.
Sono rimasto sconcertato ma divertito a leggere commenti del tipo “gruppo da Festa dell’Unità”, “tanta attesa per un gruppo sconosciuto”, “me ne vado altrove”. Va bene, amici social, ma non perdiamo il dato di fatto: la musica è l’ingrediente principale di una festa, fatta per divertirsi e stare senza pensieri e anche con la Bandabardò si va nella giusta direzione.

Molti scrivono: non sono conosciuti. Beh, è un modo per conoscerli e magari tornare a casa con qualche nota diversa nella testa. Ma è proprio vero che non sono conosciuti? Non direi proprio, visto che hanno una carriera ultra ventennale alle spalle e tanti dischi e palchi calpestati.
Tra gli anni ’90 e gli inizi del 2000 in Italia vi è stata un vera e propria esplosione musicale, tanti gruppi rock, pop, folk entrano nella scena. Era il periodo d’oro di Videomusic, All Music, Mtv. Il periodo post-grunge, dei locali e dei club in città, del dominio nel mercato musicale del Compact Disc. Mi riferisco a bands che ormai sono un culto per i buoni intenditori, come, citando i più famosi, gli Afterhours (conosciamo tutti Manuel Agnelli, no?), i Marlene Kuntz (a Sanremo con Patti Smith), i Bluvertigo di Morgan, i Subsonica (oggi Samuel è giudice di X-Factor), i Tiromancino. Forse gli organizzatori delle Feste dell’Unità avevano semplicemente buon gusto e
lungimiranza. I mass-media più grandi (TV e radio) hanno trattato con superficialità questa scena musicale, un dato di fatto che credo abbia influito negativamente sul ricambio della nostra musica popolare.
La Bandabardò viene da questa esperienza, sono un gruppo folk fiorentino, con dieci album ufficiali all’attivo.
Il loro nome è un omaggio a Brigitte Bardot. Il primo album, “Il circo mangione”, vinse il Premio Ciampi nel 1996. Ai loro concerti si balla. Sky Arte li definisce “Il più scatenato, appassionato, roboante e colorato gruppo folk italiano in attività”. Nella loro carriera hanno suonato in più di 1300 concerti, ovunque nella nostra Penisola e in vari Paesi europei grazie anche all’ottimo riscontro ottenuto dall’album “Bondo! Bondo!” pubblicato nel 2002.

E se ancora non ci credete che non sono poi così sconosciuti, vi invito all’ascolto di questo loro famoso pezzo rifatto l’anno scorso, in occasione della festa per i loro venticinque anni di carriera, assieme a Caparezza, Carmen Consoli, Daniele Silvestri, Stefano Bollani e Max Gazzè. Si proprio lui, il secondo grande ospite della Sagra dell’Uva. Buon week end.
di Gaetano Sanitate
Bandabardò “Se mi rilasso Collasso” (feat. Caparezza, Carmen Consoli, Daniele Silvestri, Stefano Bollani e Max Gazzè)
Streaming e Download: https://lnk.to/SeMiRilassoCollasso
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