Chinese Women: essere donne in Cina nel 2019
Chinese Women
In una soleggiata domenica mattina a Shanghai, il cielo è tinto di un grigio-marroncino, dovuto allo smog. Il cielo di Shanghai raramente si mostra vestito di blu. L’aria pesante e afosa si abbina perfettamente al colore del cielo e all’andamento di una lenta domenica. In Parco del Popolo (人民公园, Rénmín Gōngyuán) un inusuale raggruppamento di persone si anima in quello che sembra, ad un occhio non allenato, una spensierata discussione. Avvicinandosi e origliando, una persona con un semplice vocabolario può intuire che si parla di donne, età, lavoro e proprietà. Le persone spesso le riferiscono usando la parola figlia(女儿, nüér) o talvolta figlio (儿子, érzi).
Il Mercato dei Matrimoni
Dall’inizio del nuovo millennio genitori, spesso all’insaputa dei loro figli, si incontrano e forniscono dettagli dei loro figli single, ad una organizzazione ormai ben consolidata, che è conosciuta come mercato dei matrimoni (相亲角,Xiāngqīn Jiǎo).
Qui i genitori cercano potenziali mariti o mogli per i propri figli. I criteri usati per classificare potenziali generi o nuore sono pochi, e convergono nella maggior parte dei casi ad età, lavoro, bellezza per le donne e possedimenti per gli uomini. Le donne, la principale “merce” di quest’attività, sono quelle che destano le maggior preoccupazioni per i propri genitori. In Cina è infatti motivo di vergogna e sdegno sociale esser genitori di una shèngnǚ (剩女), il quale termine si può tradurre come “donna rimasuglio“, termine ormai utilizzato per riferirsi a tutte le donne non sposate prima dei 27anni.

Qui una vera e propria campagna, attuata dal governo di Xi Jiping, è in corso per convincere le donne a sposarsi il prima possibile, invece di intraprendere una carriera, la quale poche volte si concilia con una vita familiare in una nazione dove lo stakanovismo regna sovrano. Piccoli movimenti femministi cinesi, nella maggior parte repressi e censurati dal forte governo autoritario, considerano ormai il termine “donna rimasuglio” positivo, considerando come il termine in realtà sia usato per descrivere una categoria di donne in carriera e di successo.
La Norma del Figlio Unico
Tutto ciò nasce da una serie di scelte politiche affatto lungimiranti, dove a seguito di una crescita demografica considerata insostenibile, il governo cinese nel 1980 vara la “norma del figlio unico” (“独生子女政策”, Dúshēng zǐnǚ zhèngcè), a seguito di una décade dove la “norma dei due figli” era già stata attuata.

Dal 1980 fino al recente 2015, i genitori cinesi si sono visti costretti ad avere un solo figlio, oppure andare incontro ad ingenti multe, e spesso anche ripercussioni dalla comunità locale. Per chiarezza diverse eccezioni a questa regola sono state elargite, soprattutto nel caso di famiglie residenti in zone rurali o facenti parte di minoranze etniche. In realtà circa la metà dei genitori cinesi fra il 1980 e il 2015 ha avuto 2 figli, mentre il restante solo uno.
Meglio aborto di figlie femmine: Le bambine mai nate
Questa legge ha però pesantemente influenzato molti genitori, i quali seguendo il bisogno primordiale di perpetrazione della stirpe, si sono visti preferire la possibilità dell’aborto a quella di un figlio di sesso femminile. I ricercatori stimano come dalle 30 alle 40 milioni di donne non siano nate a causa della “norma del figlio unico” durante il periodo 1980-2015. Ecco come la Cina è diventata una delle nazioni con il più alto numero di uomini rispetto al numero di donne al mondo. Il governo di Pechino dopo aver eliminato la polizza del figlio unico, ora si vede impegnato in campagne sociali a 360° gradi volte a convincere le più giovani, di quanto essere una brava madre di famiglia e sposa sia un attività lodevole, nonché la massima aspirazione a cui una donna possa mirare. Così scoraggiandole dall’intraprendere una carriera. Considerando che al momento il tasso medio di natalità nel mondo è quasi due volte quello cinese, e che la crescita economica cinese è stata permessa in gran parte dalla forza lavoro cinese, poco costosa e di immense proporzioni, questo non si prospetta come un futuro roseo.

Ancora una volta Pechino fallisce in lungimiranza mirando a soluzioni che potrebbero essere utili nel prossimo futuro, ma sicuramente fallimentari a lungo termine. Infatti in alcune nazioni del vecchio continente si sarebbero viste altro tipo di misure attuate, ad esempio mirate a facilitare il rientro lavorativo delle donne, dopo il periodo di maternità o permettere al padre di avere un periodo di “paternità”, in modo tale da non frenare per sempre la carriera della madre, e quindi permetterle di non fare la scelta carriera-famiglia, alla quale invece oggi si vedono costrette.
Stupri riproduttivi: Essere donna al confine con la Birmania
Se a Shanghai i genitori si organizzano in “innocenti” mercati di matrimoni, al confine con il Myanmar la situazione è ben più seria. Soprattutto nelle regioni del nord del Myanmar infatti, incentivata dalla tragica povertà birmanese, che costringe 100mila persone, secondo le stime, a vivere in campi per sfollati, ragazzine a partire dai 14 anni si vedono vendute dai loro familiari o datori di lavoro a famiglie cinesi. Questa tratta di persone, si concretizza in un viaggio che dura fin anche una settimana, nel quale la ragazza viene ripetutamente drogata per esser trasportata in Cina, dove una volta giunta a destinazione viene imprigionata in camera e stuprata. Testimonianze affermano che l’imprigionamento e gli stupri durino finché le vittime, non diano vita a dei figli, che sembrano essere il vero motivo che spinga a questo tipo di azioni. Le vittime infatti una volta aver dato vita al bebè, riescono a scappare o ad esser rilasciate, solamente rinunciando al loro figlio.

Questo articolo non si permette però di spiegare nella sua completezza questo fenomeno, anzi invito il lettore a leggere il report completo di Human Rights watch, a riguardo.
Questo articolo vuole essere uno spunto di riflessione, come lo è stato per l’autore scriverlo, su tutto ciò che ci circonda. E su come eventuali patti politici o economici, vadano in realtà a sostenere un governo fortemente autoritario, dove la censura e il lavaggio di cervello sono pratiche quotidiane, se non socialmente accettate. Seppure è ormai luogo comune pensare alla Cina come potenza mondiale, fatto in realtà indiscutibile, invito il lettore alla riflessione su un ultimo punto.
Quanto è importante il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo in una società tecnologicamente ed economicamente avanzata? Fin quando la Cina sarà capace di sostenere la sua crescita, già adesso in crisi, senza il capitale umano, che invece nazioni come USA riesce ad attrarre da tutto il mondo?
Fedele Tagarelli
Frakasso Blog – News Blog di Rutigliano