“Contaminazioni”. Inaugurata l’esposizione con apertura di Pippo Moresca [VIDEO]
Con un paio di cesoie ed il taglio di una catena, in sostituzione al tipico nastro tricolore, si apre ufficialmente “Contaminazioni – Sculture e Poesie“, la nuova esposizione targata “Contaminazioni d’Arte” e allestita dalle opere del maestro Pippo Moresca e dalle poesie di Marcello D’Ursi.
Nella serata del 1 dicembre, il Museo Civico Archeologico “Grazia e Pietro Didonna” ha visto l’inaugurazione ufficiale di “Contaminazioni” con un appuntamento dedicato all’artista rutiglianese Pippo Moresca che, per l’occasione, ha allestito una performance che rispecchia in toto l’estro, la creatività e le idee del genio con la coppola, curata nei minimi dettagli.
Dopo il taglio della catena ed il suono dell’ocarina per annunciare l’arrivo degli ospiti [le ragioni di questi gesti sono spiegati nella video intervista in coda], il pubblico del Museo Archeologico di Rutigliano ha preso posto nella seduta circolare (pensata dall’artista Moresca per favorire la circolazione delle idee) per ascoltare, capire ed osservare il lavoro esposto dall’Associazione “Contaminazioni d’Arte”.
Moderatore dell’incontro, lo storico e giornalista Gianni Capotorto che stringendo tra le mani con orgoglio un articolo risalente al 1993, legge al pubblico quelle che sono le prime parole immortalate alla stampa riguardo il maestro dalle origini siciliane. Non mancano le risate e gli sguardi di complicità tra gli ospiti e l’artista definito dal giornalista “Pippo Nazionale“.
Nel cerchio attorno ad una ocarina in terracotta, anche l’Assessore alla Cultura Giuseppe Rocco Poli, il prof. Vittorio Savona, Clara Gelao (storica direttrice della Pinacoteca di Bari e Maria Rosaria Colamussi, esperta critica d’arte che come di consueto illumina i presenti con puntuali ed esaustive spiegazioni riguardo le opere esposte durante gli eventi di “Contaminazioni d’Arte”.
L’artista e le opere
Per citare l’introduzione della professoressa Colamussi: “Tutti noi lo conosciamo semplicemente come Pippo, il Professor Moresca“. Artista di origini siciliane, terra d’artigianato della ceramica, si trasferisce a Milano per poi stabilirsi a Rutigliano. Innumerevoli sono i meriti artistici a lui attribuiti, senza citare il vastissimo curriculum di partecipazioni e mostre che ha alimentato negli anni. Tra gli ultimi meriti ricordiamo la partecipazione al Centre Pompidou di Parigi da soggetto protagonista nel cortometraggio “Poiein” dell’artista visuale Endri Dani, rappresentante Pippo Moresca fabbricare dalla terra nuda un’ocarina e far risuonare il suo soffio nella natura incontaminata.

Proprio l’ocarina è un tassello fondamentale nella simbologia moreschiana, spesso metafora del grembo materno e della “Grande Pachamama” delle prime culture sudamericane. Non a caso è stata scelta proprio un’ocarina come centro del “circolo di idee” costruito dai posti sedere del Museo Archeologico. Si tratta, però, di un’ocarina molto particolare, costruita dall’unione di diversi tipi di terra provenienti da diversi luoghi geografici. Una sorta di commistione di diverse culture, altro tema molto caro all’artista come si può notare dalle steli.
La stele
Tra le opere di maggior spicco contenute in “Contaminazioni”, citiamo “la stele”. Si tratta di diverse opere nate da tre concetti fondamentali, come spiega lo stesso artista nella video intervista:

- Torre di Babele: su ciascuna stele si può facilmente osservare la presenza di caratteri, talvolta intere parole, provenienti da diversi alfabeti, svariate culture, differenti lingue. Questo aspetto riporta immediatamente alla mente l’episiodio biblico della Torre di Babele, origine della differenza linguistica secondo le Sacre Scritture.
- Macedonia: Nella video intervista viene spiegato con maggiore efficacia questo concetto, nonché con un irresistibile accento siciliano dell’artista. La macedonia è un mix di frutti diversi che, pur mantenendo la propria individualità, si combinano nel formare qualcosa di unico e di nuovo. Chiarissima in questo caso la metafora alla collaborazione sociale degli individui e delle culture che popolano la Terra.
- Distanza: Altro richiamo impossibile da tralasciare è la somiglianza tre le opere del Moresca e le pietre miliari di epoca romana. Lastre di pietra che indicavano la distanza di un punto fisico ed un altro. In questo caso (concetto semplificato dalla presenza dei caratteri linguistici già descritti), la distanza assume una veste metaforica come distanza figurata da un individuo ad un altro, da una cultura ad un’altra, distanze tra realtà differenti ed apparentemente inconciliabili.
Il lustro
Una menzione speciale in questo articolo è dedicata alla tecnica che, nel tempo, è diventata la firma del maestro Pippo Moresca: il Lustro.
Entusiasticamente elogiata dal prof. Vittorio Savona, la tecnica del lustro trova origine in Sicilia, amata terra natale di Moresca. Tale tecnica viene utilizzata nella decorazione della ceramica, della maiolica. L’incontro tra la tecnica siciliana e l’artigianato figulino rutiglianese (ecco il concetto della macedonia che ritorna), ha portato Moresca ad utilizzare il lustro per la decorazione delle sue opere.

Si tratta di una tecnica molto complicata, dettata da una profonda conoscenza dei materiali ed un notevole bagaglio di esperienza dato l’apprendimento di questa modalità attraverso tentativi ed errori. Una tecnica assolutamente affascinante, molto vicina alla chimica ed all’alchimia, più che all’arte. Consiste nel creare colore attraverso l’utilizzo di polveri di diversi metalli che ad una cottura di circa 600° gradi, conferisce all’opera l’ effetto assolutamente unico delle realizzazioni di Moresca.
Attualmente in Italia si contano pochi maestri in grado di padroneggiare il lustro. Moresca è uno di loro.
Prossimi Appuntamenti
“Contaminazioni – Scultura e Poesia”, non si chiude certo qui. Il 9 dicembre verrà presentata l’area dedicata al poeta Marcello D’Ursi che ha già allestito il Museo Archeologico di Rutigliano con “poesie da scoprire”, fogli capovolti la cui lettura può avvenire unicamente grazie alla mano del lettore che, compiendo un gesto simbolico, scopre in tutti i sensi la poesia.
Appuntamento quindi a domenica 9 dicembre, ore 19:00 con Marcello D’Ursi. Ingresso Libero.

Video Intervista a Pippo Moresca

Gianluca Giugno Giornalista Pubblicista, classe ’93, rutiglianese e in continuo aggiornamento sul mondo della scrittura. Creatore e curatore del sito Frakasso.it.