Dreamstruder: Filamento per stampanti 3D da bottiglie di plastica
Rutigliano, Comune Riciclone. Questo è vero ma la vera rivoluzione passa dalla tecnologia.
Parliamo di un progetto innovativo che ha riscosso, non molto tempo fa, un notevole successo ed una risonanza a dir poco incredibile. Parliamo di Dreamstruder, un progetto nato a Rutigliano.

Dreamstruder è un progetto sviluppato da Francesco Catamo e Gabriele Giardino. Presentato ufficialmente al Make Faire di Roma lo scorso 12-14 ottobre.
Make Faire è un expo dedicato alla tecnologia, esistono tre soli appuntamenti in tutto il mondo: New York, Roma e Shenzhen (Cina). Esposizioni del genere attirano visitatori e curiosi da tutto il globo. Secondo le stime, l’appuntamento romano del 2018 ha attirato oltre 100mila curiosi, rendendo così l’appuntamento nella capitale il più grande evento europeo sull’innovazione.
Dreamstruder è stato ospitato dall’organizzazione (alcuni progetti selezionati vengono invitati ad esporre gratuitamente,ndr) riscuotendo un clamoroso successo in termini di pubblico coinvolto, attratto dalla natura innovativa del progetto dei due rutiglianesi e ricevendo un premio al merito durante la tre giorni nella capitale.
Dreamstruder: Stampare 3D con delle semplici bottiglie di plastica
Il progetto di Gabriele Giardino e Francesco Catamo è un estrusore di filamento per la stampa 3D attraverso l’uso di bottiglie di plastica.
In sintesi, i due inventori rutiglianesi hanno messo a punto un sistema funzionante per poter produrre ‘home made’ materia prima per stampanti 3D, il tutto partendo da una semplice bottiglia di plastica.
Il costo elevato del filamento per stampanti 3D rende proibitivo l’utilizzo di tale tecnologia, Dreamstruder supera questo concetto utilizzando semplici bottiglie di plastica rimodellando il PET, creando un filamento di alta qualità, senza esalazioni tossiche (PET è materiale atossico) in fase di creazione, riciclabile al 100% e senza alcuna spesa aggiuntiva.
Curiosità: Norme ambientali potrebbero sostituire il PET con la Bioplastica. Dreamstruder è adatta anche a questo tipo di materiale
Il principio è semplicissimo:
Per prima cosa bisogna eliminare il fondo della bottiglia. Dopodiché, grazie ad un taglierino verrà ricavato un primo filamento che, verrà poi inserito nel Dreamstruder.
Formato unicamente da componenti meccaniche ed elettriche e costruito con pezzi stampati 3D, Dreamstruder fonde la plastica modellandola in filamenti compatibili con le varie stampanti 3D in commercio.
Dreamstruder: Prossimi passi
La creazione di Dreamstruder ha tenuto impegnati Francesco Catamo e Gabriele Giardino per circa 2 anni tra ideazione e realizzazione del prototipo. Nonostante il prodotto sia stato presentato per la prima volta durante il Make Faire di Roma, il 12-14 ottobre 2018, verrà presto lanciato sul mercato la versione definitiva completa di design accattivante e ultime piccole migliorie tecniche. Il progetto si apre alla commercializzazione in ottica internazionale, contando su finanziatori esteri. Secondo le stime degli inventori, il prodotto sarà sicuramente commercializzato ed inserito in una fascia di prezzo relativamente bassa, in modo da poter presto far parte dell’attrezzatura di tutti i fruitori della tecnologia di stampa 3D dall’amatoriale al professionista.
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