"Il principe delle stelle": Esordio fantascientifico di Giacomo Andreoli
IL PRINCIPE DELLE STELLE
di Giacomo Andreoli
Con “Il principe delle stelle”, romanzo di fantascienza, Giacomo Andreoli fa il suo debutto nel mondo editoriale.
Siamo a Roma dove Matteo, sedicenne qualunque, semplice, solitario, “secchione” , vive con i suoi genitori. Matteo fa strani sogni che lo sconvolgono, soprattutto da quando ha ricevuto in regalo da un amico del padre, un DVD di un vecchio telefilm di fantascienza “Il principe delle stelle”. Matthew Star è il protagonista che tormenta Matteo nei sogni.
Dall’altra parte del mondo il Presidente degli Stati Uniti d’America è al suo secondo anno di mandato.
Matteo, come lui, non crede nel futuro. Questo è il loro punto comune.
Un improvviso attacco alieno, ambientato non in un futuro imprecisato, ma ai giorni nostri, sconvolge le loro vite e loro si trovano costretti a fare scelte precise e drastiche.
Durante l’attacco, Matteo ed il leader americano si incontrano e si ritrovano a lottare insieme, iniziando un lungo ed incredibile viaggio uniti ad un gruppo un po’ strano, ma carico di volontà e forza per salvare la Terra attaccata da uno sconosciuto Nemico alieno, crudele e tecnologicamente molto superiore.

L’autore ci presenta i personaggi di questo romanzo con cavillosa descrizione, ci fa partecipi dei loro sentimenti, della loro rabbia. Ci fa sentire come, in tutto l’orrore dell’attacco alieno, stia sbocciando l’amore fra Matteo e Valentina, vecchia compagna di scuola ed amica perduta di vista, che rincontra per caso durante il primo attacco alieno a Roma durante il quale i due ragazzi hanno perduto tutti. Scene e luoghi descritti nei dettagli, descrizioni minuziose delle armi aliene e delle astronavi, dei luoghi dove
Matteo e gli altri protagonisti si ritrovano a combattere.
Libro ben scritto, pieno di fantascienza, azione, avventura, ma, mi scusi l’autore, leggendo avevo l’impressione di essere davanti alla mia TV a guardare la serie televisiva di fantascienza, Stargate SG-1 dove, credo alla quinta serie, c’è il terribile Anubis, misterioso e potente Goa’uld, con una nave equipaggiata con armi avanzate e robot-soldati creati da lui in enorme quantità come arma di distruzione di massa per devastare l’intera Galassia, iniziando dalla Terra.

Indubbiamente affascinante la storia di Matteo: chi è? E chi è Maar, la coraggiosa ed intrepida ragazza che guida questo gruppo “di fortuna” nella lotta contro il Nemico? Perché il leader americano si trova a Roma e cosa gli succede? Scopriamolo leggendo “Il principe delle stelle”.
Pur essendo un romanzo di fantascienza, comunque, Andreoli affronta il tema della fede: ogni volta che ci sentiamo persi invochiamo Dio, anche chi dice di non crederci; i dubbi sull’esistenza di Dio che assalgono gli esseri umani in certe circostanze; la domanda se il male abbia qualcosa di positivo se visto non come una punizione, ma come una spinta, uno stimolo verso nuove consapevolezze da dove noi tutti dovremmo imparare che non siamo i padroni dell’Universo e che, di conseguenza, se non vogliamo la distruzione del nostro Pianeta, dovremmo rispettarlo e collaborare tutti insieme per la sua e nostra salvezza.
Altro tema che emerge, attraverso una riflessione di Maar, è che gli adolescenti non sono altro che ragazzi con paure e debolezze, anche se alcuni sono speciali, se hanno delle facoltà fuori dal comune; adolescenti
testardi, ma deboli e bisogni di continui incoraggiamenti e consensi, anche se al momento opportuno sanno tirar fuori coraggio e grinta. Spesso da adolescenti che hanno capacità “superiori”, noi adulti ci aspettiamo troppo, chiediamo loro troppo, senza renderci conto che li priviamo di quella ingenuità che caratterizza il comportamento di quei piccoli ragazzi, con il pericolo di far perdere loro la capacità di preservare la loro Umanità e la consapevolezza che possono farcela.
Ancora troviamo il tema del panico dell’uomo, male profondo intriso di egoismo e paura accecante: dovremmo imparare a trarre il positivo da tutto il male che ci troviamo a vivere!
Ed ancora, attraverso il Presidente degli Stati Uniti d’America, Giacomo Andreoli mette in risalto la necessità che anche un grande capo di Stato deve saper conservare la sua Umanità, il contatto con il suo Popolo; deve lottare per e con il suo Popolo; deve trovare la forza di opporsi a tutte le avversità e a tutte le oppressioni che può dover affrontare svolgendo il suo incarico sfuggendo la corruzione e l’abuso al quale potrebbe incorrere con il suo potere.
Il romanzo si apre e si chiude a Roma. Ma perché Roma?
Perché è un simbolo, “una delle maggiori icone del mondo” che racchiude qualcosa del sogno e dell’orgoglio di ogni popolo del nostro Pianeta. E non solo…
Ginetta Saccavino
Frakasso Blog – News Blog di Rutigliano