“KONOKONO”: Il 4 ottobre il secondo album dei Santamuerte
di Gaetano Sanitate
Vi è mai capitato di andare in giro sul lungomare di Mola di Bari e pensare di essere a Tijuana? E magari all’improvviso ritrovarsi pure in una fiesta latina. Strano lo so, ma è possibile averne una certa sensazione, la stessa che da anni provano a darci i Santamuerte, band hawaian rock’n’roll, con un nome che richiama esplicitamente la divinità messicana patrona dei diseredati. Sono Vincenzo “JJ Springfield” (batteria, voce), Vito “Puravida” (chitarre, voce), due molesi punkettoni, polpo e sombrero e il nojano Gianmarco “BB Tinelli” (basso, voce). Ma attenzione, non andremo a scrivere di una band emergente, perché emergente non lo sono più i nostri gringos, ormai già dall’apertura ai
Soviet Soviet a Nojarella 2014, dalla loro partecipazione al cartellone del Time Zones nel 2015, dall’uscita del loro primo album “Big Black Sister” del 2016 e dai tanti concerti in giro per la Penisola e nell’Europa centrale, suonando assieme a Oh Sees, The Winstons, The Barbacans, Il Genio, John Canoe. Certo, acquisire credibilità facendo rock inedito dalle nostre parti è difficile, poche occasioni, pochi locali e quando ci sono possibilità spesso vediamo gli spazi musicali (privati ma anche pubblici) occupati da ridondanti Tribute Band (che spreco!).

Il 4 ottobre esce Konokono, secondo album in studio della band, registrato al VDSS Recording Studio di Morolo (Fr), con etichette Mia Cameretta Records e Go Down Records. Un album che conferma le peculiarità lo-fi del trio, più tosto del precedente, dando anche buoni spunti verso nuove possibili direzioni rock. La traccia di apertura, My Pills, è nel pieno loro stile, un rock latino con retrogusto garage e isteria noise. Molto tirato, così come il singolo Miracle, una classica “pogata” alla Santamuerte. La stessa attitudine si trova nei trascinanti Split of God e Pain Sandness and cheese.
Noto in almeno tre pezzi dell’album una certa influenza post-rock. Pur restando linearmente nel loro stile, le chitarre si fanno meno latineggianti e più distorte. Mi riferisco a Mistery Days, Why you? e Cause She will come. C’è pura psichedelia in Without You e Sand and Haze, che sfocia poi nella
romantica ballata A thousand miles of cigarettes, arricchita dalle note di un organo.

Konokono, dunque, si presenta come un disco ruggente e variopinto. I punti di riferimento musicali, citati da loro stessi, sono Velvet Underground, Oh Sees, Allah Las, Black Lips, Los Indios Tabajares. E si sente. Non perdetevi un loro spettacolo dal vivo, magari davanti ad una birra o una buona tequila. Anzi, proprio il 4 ottobre prossimo ci sarà il release party di Konokono all’Officina degli Esordi a Bari (ingresso libero). Ci vediamo lì.
Frakasso Blog – News Blog di Rutigliano