L’Altare dei Profumi: Storia e misteri nel romanzo di Luciano Cerasa
di Ginetta Saccavino
L’ALTARE DEI PROFUMI
Zabdo, l’ultima vestale di san Domenico
di Luciano Cerasa
“L’Altare dei profumi – Zabdo, l’ultima vestale di San Domenico”, è il primo libro di Luciano Cerasa, con una giusta prefazione di Tomaso Montanari, Professore ordinario di Storia dell’Arte moderna all’Università di Siena, scrittore e saggista.
Il romanzo inizia facendoci accompagnare Silvia, giovane giornalista, lungo la sua passeggiata dal giornale dove lavora, verso casa, il 13 marzo 1994, con una bella descrizione di Roma notturna sul Lungotevere.
Silvia quella sera aveva deciso di tornare a casa a piedi dalla redazione del giornale, per godersi la sensazione che per qualche minuto il luogo straordinario dove viveva da poco più di un anno, fosse tutto suo, libero da abitanti e turisti a causa del temporale serale, “in un rapporto finalmente esclusivo e personale”. Ma, mentre camminava tranquilla, all’improvviso…
E così facciamo un balzo all’indietro di secoli e ci ritroviamo in Francia, al Castello di Montségur, che sorge in cima ad una collina rocciosa a quota 1200 metri, il 13 marzo 1244 del calendario giuliano.
L’imprendibile fortezza, costruita nel 1204 sotto la direzione di Raymand de Pereille, signore del luogo, in una posizione facilmente difendibile, come estremo rifugio dei catari, considerati eretici dalla chiesa cattolica, era nota per l’intensa attività sia dal punto di vista spirituale che come punto di aggregazione, soprattutto per l’istituto del “consolamentum” che i Perfetti davano a malati ed anziani fino al punto che Raymand de Pereille fu scomunicato, con conseguente confisca di tutti i beni. A causa di questa intensa attività, si era scatenato un forte sentimento di rivalsa nelle popolazioni dell’Occitania ed i faydits continuavano da dieci anni ad effettuare azioni di guerriglia finchè, nell’aprile del 1243, il siniscalco reale
di Carcassone, Hugo de Arcis, pose sotto assedio la fortezza che cadde dopo 11 mesi, nel marzo del 1244, sotto il feroce attacco dei crociati e vennero poste le condizioni della resa.

L’ultima notte i Perfetti che guidavano la comunità, affidarono a Beatrix e Aicard il compito di portare al sicuro il tesoro dei catari: uno degli elementi che riuniti ad altri due daranno a chi li possiede il potere di evocare l’Angelo di Dio sulla terra e con esso la vendetta.
A che prezzo riuscirono i due giovani a portare a compimento la loro missione?
Luciano Cerasa racconta le vicissitudini dei due prescelti, accompagnandole con descrizioni storiche precise e dettagliate, rendendo la lettura affascinante.
E continua la sua descrizione storica con un balzo di ben sei secoli, portandoci a Roma, pendici del Quirinale, marzo 1849, durante i moti mazziniani dilagati a Roma ed in tutto lo Stato Pontificio, con la fuga di Papa Pio IX dal palazzo del Quirinale avvenuta alla fine del 1848, a Gaeta.
Il convento di San Domenico e Sisto, piccola comunità di largo Magnanapoli, tra il Quirinale e l’Esquilino dell’ordine femminile fondato da san Domenico in persona nel Medioevo, dal nuovo governo repubblicano era stato tassato con 1241 lire. Le suore non avevano da pagare tale somma e così fu disposto, oltre al pignoramento degli affitti dei poderi, la requisizione di tutto quanto nel convento poteva essere facilmente smerciabile; ma il vero motivo di tali confische nel monastero, era, in realtà, una scusa del barone Belibaste per potersi impossessare del tesoro dei catari che, sapeva con certezza, essere
custodito, dopo secoli, dalle suore di quel monastero.
Emerge, nel romanzo, la lotta tutta al femminile nel difendere e salvare il segreto dell’altare dei profumi.
Ed ancora come sia stato fondamentale il ruolo delle donne durante il periodo dei moti mazziniani e non solo.
E facciamo un altro balzo storico, di un secolo: Roma Villa Wolkonsky, marzo 1944, dove conosciamo Elena, fidanzata con Eitel. Siamo in pieno conflitto mondiale.
Con continua precisione storica, Luciano Cerasa ci avvia alla conclusione del suo romanzo tenendoci sempre col fiato sospeso per la difesa e la tutela del segreto dell’altare dei profumi.
Ma come arriviamo a Silvia nel marzo del 1994?
Per chi ama la storia ed i misteri (anche esoterici) della chiesa, è un romanzo da non perdere.
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