Le Sardine – Puglia: Intervista all’Admin Vito Vetrano, 30mila in 24 ore
Il movimento nato dai 4 ragazzi non ha bisogno di presentazioni. Parliamo de “Le Sardine“, il flash mob nato dai social come contro manifestazione ai comizi di Matteo Salvini ed oggi diventato un fenomeno di portata nazionale.
Dopo il primo incontro in Piazza Maggiore di Bologna del 14 novembre spinto dalla pagina “6000 sardine” (secondo le stime ha raccolto dalle 10mila alle 15mila persone), la contro-manifestazione si è spostata verso Modena – nuova tappa del tour di Salvini- dove l’ex Ministro dell’Interno ha rinunciato al suo comizio in favore delle Regionali dell’Emilia Romagna. Oggi “Le Sardine” si sono riprodotte per gemmazione contando centinaia di pagine Facebook geolocalizzate su tutto il territorio nazionale.
L’Italia politica sembrerebbe divisa in due: da una parte Matteo Salvini che dichiara goliardico “Preferisco i gattini, mangiano le sardine“; dall’altra Matteo Santori, ideatore delle sardine, certo di aver trovato un modo per “battere la Bestia“.
A questo proposito abbiamo intervistato il fondatore della pagina “Le Sardine – Puglia“, Vito Vetrano per farci raccontare il progetto e sciogliere qualche perplessità.

Da dove nasce il bisogno di creare il gruppo “Le Sardine – Puglia”?
Abbiamo assistito negli ultimi anni ad un imbarbarimento del linguaggio politico che è stato subito recepito fra i cittadini. I messaggi di odio, uniti ad iniezioni varie di fake news, hanno sdoganato nel tessuto sociale la paura del diverso, il desiderio di protezione è sfociato nella voglia di chiudersi nel nazionalismo spicciolo. Da qui è nata la voglia di metterci insieme per cercare di creare un argine a questo modo di fare politica, e vista l’esperienza bolognese abbiamo provato a farlo anche in Puglia. Come si può ben notare l’esperimento è riuscito anche qui abbiamo superato in sole 24 ore i 30.000 iscritti.
In comune c’è solo il rifiuto verso Salvini o c’è di più?
Innanzitutto va chiarito un aspetto fondamentale noi non abbiamo nessun rifiuto né verso Salvini né verso qualunque altro essere vivente, noi siamo un movimento pacifista e non violento che si è messo in moto per l’amore e la dignità verso la nostra terra, non abbiamo niente di personale nei confronti di Salvini e della Lega ma abbiamo un’idea differente di fare politica. Riteniamo che le proposte messe in campo da loro non solo non servano alla Nazione ma siano anche pericolose, poiché aprono le porte a forme nuove di fascismo e di intolleranza nei confronti del diverso, che prima per loro erano i meridionali e oggi si sono gli immigrati.

Un movimento che si unisce sulla base dell’antisalvinisno può essere in grado di esprimersi in maniera incisiva anche su altro (diseguaglianze, povertà etc)? Se no, ha davvero senso esistere per il semplice motivo di rassicurarci e farci sentire meno soli in mezzo al deserto?
Come già espresso nella domanda precedente non siamo un movimento che si unisce nell’antisalvinismo, in quanto crediamo nei principi costituzionali e quindi non ci uniamo ‘CONTRO’ ma ‘PER’; per costruire un’alternativa credibile. Noi vogliamo sostituire ai risentimenti i sentimenti e all’odio, l‘amore per la vita e per i diritti inviolabili degli esseri umani. Questo paese ha fatto enormi passi indietro in vari settori a partire dal lavoro, dalla cultura, dalla salute, tutti temi che non troviamo nel linguaggio leghista. Il nostro sogno è quello di riuscire ad incanalare questa voglia di partecipazione e questo entusiasmo in qualcosa di strutturato che possa davvero rappresentare chi non trova più risposte nell’attuale compagine politica, certo è una sfida difficile e a tratti può sembrare utopistica, ma d’altronde se l’uomo non avesse sognato di volare adesso non avremmo gli aerei nel cielo. Proviamoci siamo nati da soli due giorni.
Quali azioni concrete si prefigge il gruppo? C’è già una progettazione?
Intanto come è accaduto in Emilia Romagna uno dei nostri primi obiettivi sarà quello di una manifestazione pacifica in una o più piazze pugliesi proprio perché uno dei mali dei nostri tempi è l’individualismo e la voglia di chiudersi nel proprio particolare. Noi vogliamo riconquistare il senso delle comunità, la voglia di stare insieme e di ritornare ad interessarci di quello che accade attorno a noi. Soprattutto non ci vogliamo contare ma vogliamo contare, contare nelle scelte politiche ed economiche del nostro paese e dei nostri territori, far vedere le nostre facce e sentire le nostre voci cercando di “contagiare” quanti più cittadini possibili.
Il nostro progetto? Dare speranza.
Se ancora non c’è, pensate ad un coordinamento con il movimento più noto dell’Emilia Romagna?
Siamo già in contatto con il movimento delle sardine nato in Emilia Romagna, anche perché abbiamo preso spunto da loro e con loro ci confrontiamo per le iniziative che metteremo in campo. Ci auguriamo di poter lavorare insieme anche in futuro.

Tra le maggiori accuse rivolte al movimento c’è quella di gruppi politici che muovono i fili. È davvero così?
Questa è una storia ormai vecchia ogni qualvolta in cui sono nati movimenti spontanei chi non ha voluto accettare l’autonomia di pensiero e l’intelligenza degli individui che mettono in campo un’idea differente dallo status quo, si sono inventati la storia dei poteri forti, di Soros, delle sostituzioni etniche e altro. Dietro di noi c’è solo la voglia di vivere in un paese civile che accoglie e non respinge, che rispetta, che unisce e non divide.
La forza di Salvini sta soprattutto nell’utilizzo “scientifico” dei social media. Può davvero un gruppo nato sui social contrastarlo? Il social batte il social?
È vero Salvini utilizza molto bene la forza della rete e soprattutto investe tantissimi soldi in essa con esperti della comunicazione e del marketing politico. Noi non abbiamo fondi né finanziatori italiani o russi abbiamo solo il nostro entusiasmo la voglia di costruire un futuro diverso rispetto a quello che le politiche leghiste prospettano. L’elettorato moderno è un elettorato fluido, basti vedere il voto delle politiche e quello delle europee e con molta facilità si può notare come il consenso sia passato dal PD ai 5 stelle e dai 5 Stelle alla Lega. Quindi non parliamo di partiti, invincibili forze politiche che hanno saputo cavalcare l’onda del populismo, il movimento le sardine invece è diventato Popolare anziché populista quindi mai dire mai.

Su Facebook sono nati e morti molti progetti simili: Popolo Viola, Forconi… Cosa hanno di diverso le Sardine?
È vero in questi anni sono nati molti movimenti popolari e molti sono nati in rete: il MoVimento 5 Stelle è l’esempio plastico di quello che stiamo dicendo, anche il Popolo Viola ci somiglia molto mentre non troviamo alcuna somiglianza e appartenenza al Movimento dei Forconi che già nel nome non porta nulla di riconducibile a un movimento non violento.
Ci chiedete cos’hanno di diverso Le sardine? Sicuramente il contesto storico in cui ci muoviamo. Oggi più che mai viviamo il rischio di un ritorno a politiche che potrebbero limitare le libertà individuali, abbiamo a che fare con un partito che non ha ancora chiarito i rapporti con la Russia, che ha a capo un uomo che chiede pieni poteri, che si dice abbia investito €300.000 di azioni nel gruppo indiano ArcelorMittal che in questi giorni sta ricattando il governo dichiarando di voler andar via da Taranto lasciando inquinamento e più di 10 mila lavoratori per strada. Credo che questo possa bastare per creare un sussulto di dignità di ribellione nel popolo.
Qual è attualmente il pericolo maggiore per le Sardine? Cosa può andare storto?
Pensiamo sia sbagliato parlare di pericolo siamo convinti che in gioco non ci sia il pericolo per il movimento delle sardine o qualcosa che possa andare storto nella creazione di questo movimento, crediamo che sia in pericolo la stabilità Democratica di questo paese e se è a rischio questo, tutto il resto passa in secondo piano. Parafrasando Vanis Varoufakis nel suo libro “Il Terzo Spazio”, ci sentiamo di dire che quando un giorno ci chiederanno dove eravamo in questi tempi bui noi vogliamo essere in grado di dire che eravamo dalla parte giusta a fare la nostra parte.

Gianluca Giugno Giornalista Pubblicista, classe ’93, rutiglianese e in continuo aggiornamento sul mondo della scrittura. Creatore e curatore del sito Frakasso.it.