L’Energia di Antonella Mazzone: Storia di una ricercatrice rutiglianese ad Oxford
Alla lunga lista dei cervelli in fuga si aggiunge un nuovo nome, quello della rutiglianese Antonella Mazzone. La dott. Mazzone ha ricevuto, lo scorso 25 settembre, un prestigioso incarico come ricercatrice presso la Oxford Smith School of Enterprise and the Environment, l’hub interdisciplinare della Oxford University.

Per poter meglio capire il prestigioso risultato, è necessario conoscere meglio la ricercatrice di origini rutiglianesi con una doverosa biografia introduttiva:
Chi è Antonella Mazzone?
“Sono nata a Putignano nel 1983”, si presenta. Rutiglianese, frequenta il liceo nel suo paese, liceo scientifico che oggi si chiama IISS “Alpi-Montale”. Dopo il diploma segue la sua passione per le lingue e le letterature straniere iscrivendosi all’Università degli Studi di Bari laureandosi nel 2007 con tesi in Filosofia Teoretica in cui analizza la prospettiva araba sulla globalizzazione enunciata davanti la commissione universitaria nelle sue lingue di specializzazione: il portoghese e l’arabo.
Il periodo post-universitario la porta a “fare la gavetta” presso un’azienda di import-export locale come receptionist sognando di poter utilizzare le sue conoscenze linguistiche e occuparsi di commercio estero. Questo scatto di carriera non è mai arrivato così Antonella Mazzone partecipa a un bando del Ministero degli Affari Esteri e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca vincendo un tirocinio all’estero presso la Camera di Commercio Italiana in Brasile finendo dall’altra parte dell’Atlantico per uno stage di quattro mesi a Rio de Janeiro.

È il 2008 e la ricercatrice rutiglianese, lasciandosi affascinare dai grattacieli come quelli newyorkesi e le spiagge come a Miami, tra la ricchezza ostentata dai “quartieri alti” e la povertà delle favelas, ottiene una borsa di studio per un Master in Commercio Estero ed Economia Internazionale. A questo traguardo seguirà, l’anno seguente, una seconda offerta di borsa di studio in Economia dell’Energia lavorando come ricercatrice sul progetto di ‘Integrazione Energetica dell’America Latina’ finanziato dell’Università di Rio de Janeiro e la Eletrobras e insegnando ai bambini delle favelas inglese da volontaria. Il 2012 è un anno di svolta per Antonella Mazzone, a giugno termina la sua esperienza in Brasile per veder iniziare, alla fine dello stesso anno, un nuovo progetto di ricerca in Inghilterra.

È l’anno del PhD (il Dottorato di Ricerca), il grado più alto a cui uno studente può ambire. Presso il King’s College di Londra, la dottoressa inizia un progetto di ricerca sulla “Transizione energetica nei villaggi isolati dell’Amazzonia”. Antonella Mazzone tornerà in Brasile per sei mesi d’osservazione in sette comunità indigene isolate con diverso accesso all’energia elettrica per analizzare l’impatto socioeconomico e culturale dell’energia elettrica. Come Project Manager del proprio progetto, Antonella ha disegnato la metodologia di ricerca alla quale è tornata molto utile la sua tesi di laurea in Filosofia Teoretica. Vivendo a stretto contatto con le popolazioni amazzoniche remote. Zone in cui il rapporto tra uomo e natura diviene tanto intimo da correre il pericolo dell’irruzione in casa di giaguari e coccodrilli.
La ricerca si è conclusa proficuamente con la pubblicazione del lavoro sulle riviste internazionali specialistiche, entrando a far parte dello scibile umano.

La prossima avventura: Road to Oxford
Antonella Mazzone inizierà ad Ottobre 2019 la sua nuova esperienza presso la Oxford Smith School of Enterprise and the Environment, dove svolgerà attività di ricerca su temi di Transizione Energetica e Climate Change, e in particolare ricercherà il Sustainable Cooling come risposta ai cambiamenti climatici nelle economie emergenti. Gli studi saranno condotti da una componente tecnica composta da ingegneri e la parte di studi socio-economici e culturali a cui la rutiglianese farà parte.

Chiacchierando con Antonella non può certamente sfuggire il discorso della sua terra natale: “Il problema è che in Italia la ricerca è sinonimo di precariato e le aziende locali non sanno investire nel potenziale dei giovani. È il sistema ad essere arretrato”. Diventano chiare, durante la discussione, le grandi lacune e differenze che dividono i due sistemi di istruzione. Nonostante ciò la neo-ricercatrice di Oxford non nasconde che “mi piacerebbe ridare al mio paese ciò che mi ha dato, restituire i frutti dell’istruzione ‘gratuita’ che mi ha permesso di ottenere questi risultati”.
Gianluca Giugno Giornalista Pubblicista, classe ’93, rutiglianese e in continuo aggiornamento sul mondo della scrittura. Creatore e curatore del sito Frakasso.it.