Non c'è festa senza la Josa
Svecchiare una festa tradizionale si può e si deve fare, prima di tutto per garantire la continuità della festa stessa. Nei nostri territori gli eventi sembrano sempre e solo dirottati verso due target principali: adulti e bambini. I giovani non vengono presi sul serio in considerazione, eppure sono anche loro dei cittadini o mi sbaglio? Non c’è neanche bisogno di eventi roboanti. Servono tanti spazi anche alla cultura giovanile, molto spesso rintanata (per sopravvivenza) in luoghi privati e nascosti. Ben venga allora la Josa, uno spazio artistico-culturale all’interno della mitica Festa del Fischietto di Rutigliano, organizzato dai ragazzi di Room 70018, Esse Al Cubo Studio e FraKasso.

La Josa 2020 è partita mercoledì 15 gennaio nella Sala Conferenze del Museo con la presentazione della tela “Promessa d’Amore” dell’artista Vito Moccia. Giovedì è stata la volta del Gallo Matto, una enorme scacchiera con le pedine costituite da fischietti caratteristici della tradizione rutiglianese, una bellissima e originale opera di Francesco Laforgia che è stata anche teatro di una sfida dimostrativa a scacchi tra due ragazzi del circolo scacchistico nojano. Ma il clou della Josa è stata senz’altro la serata musicale di venerdì 17, nella suggestiva cornice del Chiostro di Palazzo San Domenico.
Thanks God It’s Friday! E allora si va a fare un bel giro alla festa del fischietto, tra un panzerotto e un vin brulè non manca certo una visita al museo. Ed è proprio lì sotto, nel cortile del palazzo che si accende la Josa. I baresi Indiferenti cominciano a scaldare il pubblico con il loro pop-funk condito da qualche reinterpretazione (dalla famosa “Me so’mbriacato” di Mannarino a Fra Quintale). Il pubblico inizia a calpestare il prato centrale, in un via vai dal Chiostro a su per il Museo. Chiude la serata il cantautore poli-strumentista Luca Giura aka Molla, fresco reduce dal Premio Fabrizio De André e con ben due album all’attivo.
Alla musica si sono aggiunte le suggestive proiezioni artistiche alla parete e le installazioni d’arte di Leo Buonasora e Nunzio Dellerba. Gli organizzatori hanno certo osato, proponendo una serate con ingredienti molto differenti da ciò che di solito si vede in giro. E non erano semplici serate, visto che erano inserite nella cornice del tradizionale Fischietto. Ma è proprio questo il valore aggiunto: proporre cose diverse, un’attitudine diversa ma che può far mantenere ancora vivo l’interesse verso una festa tradizionale, un territorio.
Ci sono certamente ampi margini di crescita e, allora, lunga vita alla Josa.

Dottore magistrale in economia e management, assistente applicativo e fiscale aziendale, tantissimi concerti in giro per l’Europa sul groppone, co-fondatore di Nojarella e Indiepercui 103.