Palazzo Settanni: Giorgio Otranto ne “San Michele e San Nicola nella cultura popolare pugliese”
Si torna a Palazzo Settanni per parlare di Storia dell’Arte Sacra con un ospite d’eccezione: il prof. Giorgio Otranto.
Argomento della relazione del 17 marzo 2019: San Michele e San Nicola nella cultura popolare pugliese.
Prof. Giorgio Otranto
Tessono le lodi del professore emerito dell’Università di Bari la prof. Fanny Massineo (Direttrice dell’Ecomuseo del Poggio e portavoce dell’Associazione “Le Antiche Ville”) e l’allieva “tardo-antica”, come si è definita spiritosamente, la professoressa Ada Campione (docente universitaria di Storia della Chiesa Antica presso l’UniBa).

Giorgio Otranto è uno storico del cristianesimo italiano particolarmente concentrato sul fenomeno di San Michele Arcangelo. Fondatore del Centro Studi micaelici e garganici di Monte Sant’Angelo, il professore emerito è considerato uno dei massimi esponenti nell’ambito di studio della cristianità tardo-antica e medievale.
Dal ritratto dipinto dalle due colleghe, il professor Otranto può tranquillamente essere definito uno dei precursori dei progetti intercultura, avendo intrattenuto proficui rapporti professionali con l’Albania e l’Argentina. Su questo argomento, nella serata rutiglianese, il professore ha dichiarato “L’ Intercultura nasce a Bari nel 1992-93 con lo sbarco albanese”.

Uomo, studioso e professionista dalla rara lungimiranza, ha iniziato negli anni ’70 gli studi che hanno portato in seguito l’assunzione di Monte Sant’Angelo a patrimonio Unesco nel 2011, oltre a individuare nell’attuale sede barese di studi cristiani a Bari Vecchia: quartiere un tempo bistrattato ed oggi gioiello del capoluogo pugliese.

Numerosi e considerevoli i meriti accademici, impossibile da elencare in un solo articolo.
San Michele e San Nicola nella cultura popolare pugliese
La lezione del prof. Otranto tratta la figura dei santi Michele e Nicola, con un rapido riferimento ad un altro santo prettamente pugliese, San Pio da Pietralcina.
Il fenomeno legato al culto di San Michele Arcangelo è particolarmente interessante in riferimento allo studio accademico. Già per un puro calcolo numerico, santuari e culti dell’Arcangelo risultano nettamente più diffusi di quelli di altre figure angeliche come quelle di Raffaele e Gabriele. L’arcangelo ha deciso di fissare la propria dimora sul Gargano come ispector atque custos, patrone e custode dell’altura pugliese. Da qui parte un pellegrinaggio che rivaleggia con il percorso verso Gerusalemme ed il Santo Sepolcro.
Particolarmente degne di conta le influenze nordiche longobarde, sassoni ed anglosassoni; queste ultime due documentate da epigrafi runiche uniche in Italia.

Discorso a parte merita il Vescovo di Myra soggetto di numerose e curiose tradizioni legate al Santo le cui reliquie sono conservate nella Basilica di Bari. Proprio sul tema della tradizione il professor Otranto regala una piccola perla: “Il popolo crea i santuari e santifica le persone, quindi un taglio tra realtà e tradizione non è mai auspicabile”. Il relatore si riferisce al corollario di leggende che circolano circa la figura del protettore di Bari, la cui figura è stata nel tempo traslata fino a diventare “Babbo Natale”. Diverse leggende vedono San Nicola donare beni ai fedeli; la festività del Santo ricorrono il 6 dicembre, in periodo di Avvento, un combinarsi di questi fattori, oltre ad una riduzione del nome da Nicolaus a Claus, hanno contribuito a trasformare il Santo barese in Babbo Natale.
Frakasso Blog – News Blog di Rutigliano