Quattro Versi: il reading musicato di Carlo Picca e Gianmarco Tinelli
Un nuovo progetto musicale ha preso forma in questi mesi nel nostro territorio, un tentativo nobile di dare una nuova luce a dei versi poetici sottolineati da una colonna sonora originale. Il progetto si chiama Quattro Versi, ideato da Carlo Picca (libraio, scrittore) e dal musicista Gianmarco Tinelli (Santamuerte). La base di partenza del duo sono le poesie di Sandro Penna, poeta perugino del Novecento, recitate e arricchite da basi sonore post rock e shoegaze. Hanno rilasciato un video promozionale ed è stato possibile ascoltarli sabato scorso in Piazza XX settembre proprio a Rutigliano, durante “Picciafuoco“. Per contattarli mandate una mail a quattroversiband@gmail.com o seguiteli su Facebook e Instagram: @quattroversiband. Conosciamoli meglio chiacchierando con loro.
Quattro Versi live Foto di Marica Ciavarella Foto di Marica Ciavarella
Come nasce Quattro versi e che senso ha oggi recuperare un poeta come Sandro Penna?
Carlo: Quattro Versi è un progetto reading musicale ispirato dalle poesie di Sandro Penna ma anche da altri autori affini al poeta perugino. Si presenta come duetto, con me alla lettura e Gianmarco alla parte musicale. Oggi recuperare la poesia ed un poeta come Sandro Penna lo ritengo fondamentale. La poesia è un’illuminazione, che si rende inconfondibile rispetto ad altri stati d’animo. La puoi per questo definire intuizione, quasi divinatoria, al punto che persino lo stesso poeta si meraviglia di tali illuminazioni che riporta scrivendole in uno stato rapsodico. Viviamo un contesto socioeconomico ben lontano dalla poesia, se mi permettete siamo nella prosa più banale, nello schematismo, nel consumo, nel virtuale, o come direbbe qualcuno nell’età artificiale. Troppe informazioni fanno perdere la presenza di quelle importanti, le spostano, talvolta le sostituiscono e siamo fatti così della sostanza di cui sono fatti i cartelli giornalistici e pubblicitari anziché della sostanza dei sogni. La poesia e i poeti come sempre, ma oggi ancor di più ci risvegliano e riconnettono con la nostra parte migliore.
Gianmarco, come ti ritrovi a sonorizzare delle poesie? Da quali spunti cerchi di partire?
Gianmarco: nel mio piccolo ho sempre cercato di mettere in correlazione la potenza del linguaggio musicale con quello poetico al fine di garantire un’esperienza del tutto nuova della lettura dei versi. Di solito cerco di partire dalle poesie che mi propone Carlo, ascolto la storia che c’è dietro e provo ad immaginare quale sarebbe stata la giusta colonna sonora che avrebbe accompagnato il poeta durante la stesura. Ciò che faccio è ricreare tutti gli stati d’animo che trapelano tra quei versi.
Sandro Penna con Pierpaolo Pasolini Quattro Versi con Cristiano Godano
Quali sono i vostri riferimenti letterari e musicali?
Carlo e Gianmarco: Leopardi, Pasolini, Penna, i maledetti francesi e la beat generation americana, Massimo Volume, Pierpaolo Capovilla, Offlaga disco pax, Marlene Kuntz, Slint e Sonic Youth. Questi sono solo alcuni e sono quelli che sono riusciti a far fuoriuscire un ampio spettro sonoro accompagnato ai loro bei testi.
Carlo, come scegli le poesie?
Carlo: scelgo i poeti che a mio modesto parere con i loro versi ci illuminano e risvegliano. Un’illuminazione è quanto di più lontano dalla costruzione poetica, tutt’al più il poeta può far uso del gioco poetico, perché le rime, le assonanze, le consonanze, la metrica e quant’altro non sono che giochi che non la devono costipare quell’illuminazione, ma permetterle di trovare la sonorità migliore per esprimersi. La vita vera, quelle delle intuizioni, delle visioni, delle emozioni, è ai margini, ed un vero poeta deve per forza sentirsi marginale, non inglobato in questo contesto di plastica e opporvisi con tutta la sua diversità. Ci vuole coraggio certo, del momento presente, compassione per la propria storia, nomadismo atletico, fratellanza profondamente e radicalmente rivoluzionaria. Scelgo le poesie così. Credo che mai come oggi ci sia bisogno di poeti veggenti e di poesia come illuminazione, perché la poesia libera riconnettendoci come dicevo sopra con la parte migliore di sé e costruisce ponti unici.
Dottore magistrale in economia e management, assistente applicativo e fiscale aziendale, tantissimi concerti in giro per l’Europa sul groppone, co-fondatore di Nojarella e Indiepercui 103.