Rutigliano: “Non lasciamo solo il popolo curdo”. Lettera aperta sottoscritta da tutto il Consiglio Comunale
Il Consiglio Comunale del 17 ottobre 2019 ha visto accogliere all’unanimità un chiaro messaggio rivolto alle alte istituzioni, una lettera da inviare direttamente al Premier Giuseppe Conte in supporto alla popolazione Curda che in questo periodo è assediata dalle forze militari e politiche turche.
Legge il messaggio il Consigliere Beppe Palmino a cui si aggiunge il sostegno dei consiglieri Francesco Sorino, Michele Maggiorano e il ringraziamento per aver sollevato la questione del Presidente del Consiglio Comunale, Alessandro Milillo. La volontà di presentare questo segnale è stato precedentemente proposto alle forze politiche rutiglianesi le quali hanno apposto la propria firma senza indugio.

Non lasciamo solo il popolo curdo. Fermiamo l’attacco turco in Siria
Ogni cittadino, soprattutto se pubblico amministratore ed amministratrice, dovrebbe essere estremamente preoccupato dell’escalation di violenza che si è scatenata in Medio Oriente, con l’avvio dell’invasione turca del Nord della Siria. Siamo di fronte a una palese violazione di ogni benché minimo diritto internazionale, all’avvio di una guerra tragica e drammatica che deve essere
scongiurata.
E’ necessario ricordare che il popolo curdo ha sopportato più di tutti la lotta contro l’ISIS, una lotta combattuta nell’interesse di tutto il mondo, e che è costata un numero altissimo di vittime e distruzioni.
Adesso stiamo per assistere al totale abbandono dei curdi al loro destino di fronte all’attacco turco, con la preannunciata uscita di scena delle forze statunitensi nella regione e la dichiarata non ingerenza USA rispetto ad un attacco turco.
Siamo di fronte ad una realtà che si è data nel corso del tempo una ossatura istituzionale democratica, nel quale la parità di genere è effettiva e non solo dichiarata, un esempio da sostenere e non certo da abbandonare alle volontà espansionistiche di uno stato, la Turchia, guidata da un premier che mette in scacco i principi democratici ogni giorno che passa, e che già “brilla”- ad esempio – per aver sostituito i sindaci curdi legittimamente eletti, in territorio turco.
È bene anche ricordare che da quando è stata istituita l’amministrazione autonoma democratica nel Nord della Siria, il confine tra Turchia e Siria settentrionale e orientale è stato fortemente messo in sicurezza e nessuna azione armata contro la Turchia ha mai avuto origine da questo territorio.
Nei colloqui mediati dall’amministrazione statunitense tra l’autonomia amministrativa democratica della Siria settentrionale e orientale e lo stato turco, l’autonomia amministrativa e le democratiche siriane (SDF) hanno dimostrato la loro volontà di lavorare con tutti nella regione per una pace duratura.
Come è emerso il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan hanno violato l’accordo negoziato tra l’amministrazione autonoma democratica della Siria settentrionale e orientale e lo stato turco per la tutela dell’area, permettendo di fatto a un’oasi di stabilità e coesistenza di entrare in un altro periodo di sanguinosi conflitti.
Inoltre, l’idea di consegnare i combattenti dell’ISIS responsabili, catturati e imprigionati nel Nord della Siria negli ultimi anni allo stato turco è ironica e ridicola, poiché parte di questi combattenti provenivano dalla stessa Turchia. Questi 70.000 prigionieri dell’ISIS attualmente sotto la custodia delle autorità dell’amministrazione autonoma rappresentano un immediato rischio per la sicurezza a livello regionale e internazionale in quanto vi è un grande pericolo che queste popolazioni di prigionieri agiscano da incubatrici per la rinascita del cosiddetto Stato islamico. Un’invasione turca e il lassismo della comunità internazionale non porterà solo lutti e distruzioni per i curdi, ma anche l’ulteriore e irrimediabile destabilizzazione di tutta l’area e la possibile rinascita dell’ISIS e delle sue atrocità.
Pertanto, esprimendo tutto il nostro appoggio e solidarietà al popolo curdo, chiediamo alle istituzioni italiane ad ogni livello, alle Nazioni Unite, all’Unione Europea, al Consiglio d’Europa, di prendere una posizione chiara contro l’invasione da parte della Turchia nel Nord- Est della Siria e sostenere in tutte le sedi opportune questa contrarietà con ogni mezzo possibile.
Facciamo un appello inoltre alla comunità nazionale ed internazionale, e alle organizzazioni della società civile affinché ci si mobiliti e si agisca immediatamente contro la minaccia del risveglio dell’ISIS e dell’annientamento dei popoli del Nord della Siria da parte della Turchia.
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