“Si legge con tutto il corpo”: Report dell’APS Puntoeacapo
Il corpo non mente. Avrebbero potuto non parlare, le quasi quaranta persone (record per il gruppo di lettura CURIOSO CHI LEGGE!) che si sono riunite per discutere de “Storia di un corpo” di D.Pennac, lo scorso lunedì 27 novembre, presso Torre Belvedere.
Entrando nella sala, con le spalle leggermente incurvate per il freddo, la giornata pesante e la malinconia dovuta alla pioggia incessante, avreste potuto incontrare, fra gli altri:
L’ENTUSIASTA (busto proteso in avanti, piedi saldi per terra): <<Gradevolissimo, intelligente, il libro mi è piaciuto moltissimo. Mi ha commosso e allo stesso tempo mi ha fatto ridere. Ho riempito il libro di sottolineature e orecchie alle pagine: ho segnato nel mio taccuino delle vere e proprie pillole di saggezza…Grazie a chi l’ha proposto!>>
IL CRITICO (schiena completamente abbandonata all’indietro sulla sedia, punte dei piedi leggermente sollevate): <<Mah, che vi devo dire !?! L’ho trovato lento, poco dinamico, leggermente noioso, piatto…Una fiera delle banalità, ecco, soprattutto a partire dall’età della maturità in poi…Cercavo la scientificità delle reazioni del corpo di fronte agli eventi della vita, e invece niente di tutto questo. Anzi, alcuni aspetti mi hanno letteralmente disturbato. In definitiva, l’ho trovato pretestuoso. Non sono riuscito proprio a entrare in empatia con il testo>>.
IL SENSIBILE (occhi brillanti, mani che stringono al petto il libro di Pennac): <<Sono entrato pienamente nel libro e mi sono immedesimato nel personaggio principale soprattutto nella descrizione del dolore, di ogni tipo di dolore. Ci ho trovato molto della mia vita, mi sono pienamente riconosciuto e la lettura è stata l’occasione per ripensare a determinati momenti della mia esistenza…>>
L’ESTIMATORE DELL’AUTORE (busto eretto, schiena dritta, la mano destra a massaggiarsi il mento): <<Pennac qui dimostra ancora una volta di essere un fine scrittore, un osservatore attentissimo di chi gli sta intorno>>.
IL FEMMINISTA (seduto sulla punta della sedia, quasi pronto a scattare per una corsa improvvisa, perennemente inquieto): <<E’ un libro che consiglierei ai maschi, soprattutto ai ragazzi, perché i maschi hanno un rapporto poco profondo con il proprio corpo, vissuto quasi esclusivamente come manifesto della propria virilità o potenza. Lo consiglierei ai ragazzi proprio perché ritengo che crescere sia fondamentalmente essere padroni del proprio corpo>>.
IL SAGGIO (occhi chiusi, resto del corpo in posizione – base yoga): <<Sono diventato a poco a poco durante la lettura un ascoltatore del mio corpo. Ora mi soffermo di più sugli odori e sull’ascolto delle sensazioni che mi circondano. Il libro mi ha invitato a stare nelle situazioni della vita assecondando il corpo, senza metterci sempre in mezzo la testa. Sento uno sguardo più originale nell’attraversare la realtà>>.
IL FILOSOFO (gambe accavallate, gioca di continuo con gli occhiali, mettendo spesso la stanghetta in bocca): <<Pennac mi ha spiegato benissimo quel che ho studiato a suo tempo: la differenza fra “corpo-oggetto” e “corpo vissuto”, in una visione fenomenologica del corpo. Ho trovato eccezionali alcuni passaggi, specie l’ idea che il corpo si adegui alle contingenze della vita. Ho trovato delicatissime e molto pertinenti le riflessioni sulla malattia e sul lutto, in particolare l’idea che facciano parte della vita, che in qualche modo la completino; riflessioni che inducono alla consapevolezza di essere un organismo unico, che contempla allo stesso tempo la luce e il buio>>.
Uscendo dalla sala, con le spalle ben dritte, il viso di un colore più roseo e lo sguardo aperto e rilassato, avreste pensato che, sì, condividere la lettura così è un piacere; che devo correre a leggere le ultime pagine che non sono riuscito a finire; che non ci avevo proprio pensato, a quello che ha detto “il filosofo”, “il saggio”, o “l’entusiasta”; che “lo stroncatore” ha argomentato bene le sue ragioni ma non sono d’accordo con lui,; che proverò a rileggere questo libro fra un po’ di anni per vedere cosa cambia; che, che, che…
…che mi incuriosisce molto il prossimo libro scelto: Kafka e la bambola viaggiatrice, di Jordi Sierra i Fabra, Salani, di cui si parlerà lunedì 15 gennaio 2018.
Attività a cura di Puntoeacapo, in collaborazione con Presidio del Libro di Rutigliano.
Con il sostegno di Cartolibreria Barcadoro, Libreria Loiotile, Libreria Odusia, Terra&Vino, Leccornìe Sotto gli Ulivi.
Info: apspuntoeacapo@gmail.com
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