Ti verrò a cercare nelle Isole di Langerhans: Il primo libro di poesie di Maria Luisa Pasqualicchio
10 maggio 2018. Un giorno qualunque per molte persone ma una data da segnare in rosso per una giovane concittadina rutiglianese. Il 10 maggio 2018 nasce ufficialmente “Ti verrò a cercare nelle Isole di Langerhans“, il primo libro di Maria Luisa Pasqualicchio prodotto da Nep Edizioni.
Maria Luisa Pasqualicchio è nata a Putignano il 24 agosto 1995. Ha vissuto a Rutigliano, in provincia di Bari, fino al conseguimento della Maturità Scientifica. A Milano studia Lettere Moderne presso l’Università Cattolica Del Sacro Cuore. Ha scritto diversi articoli per Menti A Piede Libero. Ha vinto: nel 2011 il premio Dacia Maraini con la sua recensione per il libro Sulla Mafia, nel 2016 il premio Guido Zucchi per il concorso nazionale di poesia tenutosi a Bologna, la poesia vincitrice è stata pubblicata in un’antologia.
“Ti verrò a cercare nelle Isole di Langerhans” è la prima raccolta di poesie pubblicata da Maria Luisa Pasqualicchio. Scritte di getto tra il gennaio ed il febbraio di quest’anno, appuntate sui bordi di uno scritto di Michele Mari, Maria Luisa ha raccolto materiale sufficiente per la sua prima raccolta. La scrittura nasce come un atto liberatorio, spiega la poetessa: “buttarle fuori è stato un atto liberatorio. Infatti quando mi sono resa conto di ciò che ho fatto, di ciò che ho scritto, mi sono chiesta come avessi potuto portarmele dentro, nascoste, come un macigno enorme, per tutto questo tempo“.
Ti verrò a cercare nelle Isole Langerhans
Per quanto riguarda l’opera in sé, ho cercato di mettere insieme metafore dell’ambito medico-scientifico, e letterario. Il titolo parla da sé, perché le isole di Langerhans si trovano nel pancreas e quindi cercare qualcuno lì, significa approdare ad un non-luogo. Ma alla fine è proprio di questo che parla il libro. Della ricerca disperata di amore nel posto sbagliato, perché quel posto non esiste. Sono poesie d’amore, ma si prendono in giro da sole. C’è molta ironia tra i versi, perché la tematica è già abbastanza pesante. Penso ci sia anche una tradizione dietro da rispettare. Che parte dalle origini della nostra letteratura con il Laudes Creaturarum di San Francesco d’Assisi, tocca gli Stilnovisti, Dante e anche la Divina Commedia. Ho citato il fanciullo di D’Annunzio, che nell’Alcyone fa da dichiarazione poetica, poiché quel piccolo essere che scappa è metafora della poesia, e allo stesso modo ho cercato di rispettare il senso del componimento usandolo per fare anche una mia dichiarazione poetica quando chiedo “che forma hanno le parole d’amore? Che suono hanno le parole d’amore?“. E per certi versi, darò una risposta alle domande di questo componimento con un altro, posto più avanti che lo rende un po’ il suo gemello eterozigote.
In realtà se facessimo un’analisi di ogni componimento ci sarebbe davvero tanto da dire. Perché quel fanciullo che scappa rappresenta anche il diretto destinatario dei versi, è la poesia, ma è anche la persona amata. Poi ho citato Montale, Neruda, e tutti gli esponenti della poesia che comunque mi piace in realtà. Ci sono anche riferimenti al sacro e al profano, alla Bibbia, nella ripresa in aramaico del “mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?“. Ma ciò che più ci tengo a sottolineare, è che nella nostra letteratura la regola, soprattutto nella poesia d’amore per eccellenza (e qui mi riferisco soprattutto agli stilnovisti, ma anche ai siciliani e ai siculo-toscani prima di loro), la regola voleva che ci fosse una donna da amare, e un poeta, solitamente uomo, che la divinizza. Così ho preso la figura della donna-Angelo e ho invertito i ruoli, per dimostrare che anche una donna può decantare versi d’amore per un uomo, e che quell’uomo può comunque essere una donna-Angelo, perché la tradizione letteraria dice questo. Oggi credo che la nostra letteratura abbia bisogno di capire che l’amore non ha sesso. E quindi invertire i ruoli, stravolgere le cose, è un chiaro messaggio. Un tentativo di fare un passo verso un nuovo modo anche, di fare e intendere la poesia. Pur tenendo conto di ciò che c’è stato prima.Maria Luisa Pasqualicchio
“Ti verrò a cercare nelle Isole Langerhans” fa parte dei titoli presenti al Salone Internazionale del Libro di Torino. La raccolta di poesie è acquistabile anche online sul sito di Nep Edizioni (Clicca QUI).
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