Una carezza in un libro: Report incontro del 15.01.18, a cura di Aps Puntoeacapo
Una carezza in un libro
Report incontro del 15.01.18, a cura di Aps Puntoeacapo
Kafka e la bambola viaggiatrice di Jordi Sierra i Fabra è stato definito un libro anomalo, un
gioiello, un libro post natalizio, ma soprattutto un omaggio. Un omaggio a Franz Kafka e alla
letteratura: “La parola si fa racconto e finisce con l’avere un gran potere taumaturgico” ha
commentato un lettore.
A J. Sierra i Fabra, autore apprezzato che ha scritto più di 100 libri per ragazzi, va il merito
di scrivere in modo universale. Per la maggior parte dei partecipanti all’incontro considerare
“Kafka e la bambola viaggiatrice” un libro per ragazzi è riduttivo. Come sottolineato, quello di
dividere la letteratura per fasce di età è un errore molto frequente che si commette anche per il
teatro. Si tratta di un libro che celebra la vita, versatile, adatto a tutti. “Il bello di crescere è che
ogni giorno accadono cose nuove, e la vita è un regalo…voglio che tu rida e canti e pensi sempre
che il futuro non è un problema da risolvere, ma un mistero da scoprire”.
Le pagine di J. Sierra i Fabra hanno emozionato ma anche lasciato perplesso qualcuno. Così, da una
parte c’è stato chi ha confidato di essere entrato talmente in sintonia con la storia da immaginare
una colonna sonora, dall’altra c’è stato chi pur apprezzando in generale il lavoro dell’autore ha
trovato la storia surreale. “Il libro è una carezza”, ha detto qualcuno, “ma è impossibile
attualizzarlo”.
Si è discusso a lungo sull’importanza di stabilire se la storia fosse reale o solo un pretesto
narrativo, ma alla fine per la maggior parte questo resta solo un dettaglio superabile. Una lettrice,
in particolare, con efficacia e ironia ha ricordato che facilmente superiamo l’impasse se ci
riferiamo a Dante e poco importa se poi il poeta abbia realmente visitato l’Inferno.
In “Kafka e la bambola viaggiatrice” si parla di abbandono e di speranza. Due mondi a confronto: la
fragilità e la consapevolezza, il sogno e il distacco, le domande e l’urgenza delle risposte, l’infanzia
e l’età adulta.
“Con i bambini non si scherza” ricorda l’autore e a proposito del pianto della bambina che
al parco non ritrova la sua bambola scrive: “Per la bambola o per il fratello, erano le lacrime più
sincere e addolorate che avesse mai visto”. L’aspetto pedagogico del testo non è sfuggito ai lettori
più attenti; i bambini, viene detto, fanno tutto con gioco e niente per gioco.
Dell’opera di J. Sierra i Fabra non è sfuggita l’originalità della dedica in apertura e neppure
la bellezza dell’incipit, e come spesso accade nel gruppo lettura non è mancato il gioco dei rimandi
in ogni campo. C’è chi ha ricordato classici come La metamorfosi di F. Kafka, Anna Karenina di L.
Tolstoj, Moby Dick di H. Melville, chi ha seguito suggestioni più contemporanee come “Il fantastico
mondo di Amélie” del regista J. Pierre Jeunet, o la canzone “Mentre dormi” di Max Gazzè. Come
dire, la lettura è personale ma pur sempre un’esperienza che si può provare a condividere.
Prossimo incontro: lunedì 12 marzo ore 20.30 presso il Presidio del libro di Rutigliano – Torre
Belvedere – Rutigliano. Ci confronteremo su Le otto montagne di Paolo Cognetti, ed. Einaudi.
Attività a cura di Puntoeacapo
Info: @apspuntoeacapo; apspuntoeacapo@gmail.com