Vito Gallo, segretario del PD di Rutigliano: Ricostruiremo il centro-sinistra con competenza, serietà ed onestà
Si avvicina l’attesa Campagna Elettorale per le Amministrative di Rutigliano 2019. Le prossime elezioni decideranno chi dovrà prendere il posto del Sindaco Roberto Romagno, alla guida di Rutigliano da 10 anni. Aumentano sempre di più nomi di candidati, indiscrezioni, voci di corridoio e possibili coalizioni.
Proprio per parlare delle prossime elezioni e, nella fattispecie, del ruolo che avrà la sinistra rutiglianese, abbiamo incontrato il segretario del Partito Democratico di Rutigliano, Vito Gallo. Eletto nell’ottobre 2017, il nuovo segretario del Partito Democratico è alla prima esperienza elettorale a Rutigliano ma sembra avere chiare idee su come agire sul territorio.

Lo scorso 11 ottobre il PD di Rutigliano ha convocato un’assemblea aperta alla cittadinanza. Cosa è emerso da questo incontro?
“È emersa la necessità di un’area di centro-sinistra rinnovata ed è stato chiesto al PD di farsi promotore di tale rinnovamento. A Rutigliano potremmo dire brutalmente che il centro-sinistra, nella forma partitica tradizionale, non esiste più, anche se non è vero. Il Partito Democratico è l’unica formazione di centro-sinistra e non ci sono altre forze politiche riconosciute che completano il quadro. Oggi tutto ciò che si trovava a sinistra del PD, formalmente, non esiste più. L’elettore ha bisogno di determinati valori ma semplicemente mancano dei contenitori che possano, in qualche modo, rappresentare tutta l’area culturale del centro-sinistra.”

È un progetto molto impegnativo…
“È un impegno molto grande. Le dinamiche di ricostruzione della sinistra non possono essere collocate solamente in un contesto locale. Bisognerà lavorare in questa direzione, ma bisognerà valutare anche cosa accade al livello nazionale.”
Il PD di Rutigliano, quindi, risente della crisi della sinistra a livello nazionale?
“È inevitabile, nonostante il Partito Democratico di Rutigliano abbia una identità ben definita sia rispetto al contesto Regionale, sia al livello Nazionale.”
Ci sarebbero una serie di “partiti satellite…
“Non vorrei assolutamente sembrare irrispettoso, però attualmente la situazione è diversa rispetto ad anni fa quando c’erano dei “partiti satellite” con percentuali più basse del PD, ma con una dignità elettorale (da Rifondazione Comunista a Sel). Oggi, Liberi e Uguali o Potere al Popolo, con tutto il rispetto per l’elettore e con tutto il rispetto per i valori che rappresentano, non sono dei ‘contenitori’ elettorali numericamente rappresentativi. Il Partito Democratico ha una vocazione di governo, queste realtà (mi riferisco a LEU in particolare) nascono da scissioni che hanno come unico risultato la permanenza di qualche vecchio politico in Parlamento.”

Torniamo a Rutigliano, parlavamo della ricostruzione del centro-sinistra…
“Ci è stato chiesto di promuovere la ricostruzione del centro-sinistra. Noi abbiamo accolto questa sfida, però noi accettiamo la sfida solo partendo da alcuni presupposti. Ha senso parlare di centro-sinistra solo se recuperiamo i valori del centro-sinistra. E quindi dobbiamo chiederci: quali sono i valori di riferimento? Di cosa dobbiamo parlare insieme? Questa cultura che ci accomuna, in cosa consiste?”
Avete trovato risposte a queste domande?
“Non ancora, o meglio, nel Partito Democratico abbiamo le idee chiare ma c’è bisogno che nasca un confronto. È necessario perché in un’assemblea pubblica si può parlare per un paio d’ore, ci si ascolta ma poi bisogna sviluppare queste idee. Ci siamo fatti carico di questo impegno e durante l’inverno partiremo con una serie di incontri finalizzati a stimolare il dialogo, il dibattito, capirci.”
Per esempio?
“Introduco, per fare un esempio, il tema del lavoro:
Dobbiamo chiederci: ‘cos’è il lavoro oggi?’. Difendere i lavoratori oggi significa anche conoscere le dinamiche lavorative del mondo attuale. Se dobbiamo riferirci solamente al passato, questo complica notevolmente il dialogo per il semplice fatto che le tematiche trattate si allontanano da quelle attuali. Quando dobbiamo parlare di art.18, siamo tutti d’accordo che il lavoratore va difeso e valorizzato, ma dobbiamo prendere coscienza di come è cambiato il mondo del lavoro. Stiamo vivendo la quarta rivoluzione industriale. L’intelligenza artificiale è entrata nella nostra quotidianità e non ne siamo ancora consapevoli. Cosa succede? Che c’è un lavoro da creare per milioni di disoccupati (dati naturalmente da proporzionare per la grandezza di Rutigliano), poi c’è il disagio di chi lavora già e che subisce le trasformazioni del lavoro moderno. Il lavoro sta cambiando e insieme a lui sta cambiando la società in tutti i sensi.”
Il lavoro cambia, Rutigliano ha una economia legata all’agricoltura, verso quale direzione dovrebbe muoversi la società rutiglianese?
“L’agricoltura è il settore trainante a Rutigliano e ciò che abbiamo fatto noi del PD per l’agricoltura rutiglianese è stato investire nella cultura. Sembra un’affermazione distante, quasi antitetica, ma ci siamo impegnati tantissimo per attivare un indirizzo agrario nell’Istituto “Alpi-Montale” e finalmente, dopo decine di anni in cui le altre forze politiche hanno fatto solo annunci, l’obiettivo è stato raggiunto. Questo è un merito del PD che ha unito le forze dal contesto locale a quello regionale e che ha dialogato anche con altre forze politiche, riuscendo finalmente a creare un polo scolastico di tutto rispetto. Otre a questo, siamo riusciti ad attivare anche un corso di specializzazione post diploma: due anni di corso per diventare ‘E-Commerce manager nel settore agroalimentare’. Questo perché l’agroalimentare non può più essere inteso solo come produzione, ma si deve evolvere con forme di promozione innovativa del prodotto nel mercato globale. Questo è quello che abbiamo già fatto a Rutigliano. Il mio desiderio è far vedere ai rutiglianesi, in campagna elettorale, quello che abbiamo già realizzato in linea con i nostri valori, prima ancora delle solite promesse elettorali.”

E-Commerce manager nel settore agroalimentare
Come il PD intende gestire la macchina amministrativa?Amministrazione trasparente?
“Amministrazione trasparente… Deve essere ovvio, non una conquista. Non deve essere un obiettivo da sventolare come slogan, come se fosse qualcosa di grandioso da ottenere, no. Deve diventare la routine. E perché l’amministrazione diventi trasparente il politico deve fornire gli strumenti necessari allo snellimento burocratico affinché si possa lavorare celermente. Il Comune come macchina amministrativa va valorizzato e potenziato. I dipendenti attuali vanno messi in condizioni di poter svolgere un ruolo nuovo. Anche gli impiegati comunali sono in crisi, come in altri settori, perché con l’avvento delle nuove tecnologie, le procedure cambiano velocemente e non riescono ad adeguarsi correttamente. Oggi, nonostante l’esistenza della Firma Digitale e della Posta Elettronica Certificata (che hanno valore legale), c’è ancora l’impiegato pubblico che ti chiede, contravvenendo alle leggi, la copia cartacea di qualsiasi documentazione. Queste contraddizioni appesantiscono la burocrazia e raddoppiano il materiale, digitale e cartaceo. Questo è sintomo dell’incapacità dell’essere umano di adeguarsi al cambiamento. Diventa ovvio che, laddove ci sia una burocrazia alleggerita, come una macchina ben oliata, l’amministrazione diventa davvero trasparente, tutto è pubblico, tutto è consultabile in qualsiasi momento da chi vuole davvero informarsi. La trasparenza non è un obiettivo, ma una conseguenza dell’efficienza amministrativa.”
Quale sarà il compito più arduo del PD di Rutigliano nei prossimi mesi?
“Dobbiamo recuperare una cultura propositiva, attenta a studiare il mondo attorno a noi per poi unire le forze e progredire aprendo le porte a tutti coloro che riconoscano la centralità della “competenza”. Non possiamo più vivere di slogan. Dobbiamo recuperare con serietà, la cultura della competenza e la cultura dell’onestà. Onestà non vuol dire ‘io non rubo’ e basta. Onestà significa proporre ai cittadini soluzioni realizzabili e quando il senso comune richiede missioni impossibili, il politico deve avere l’onesta di ammettere ‘guardate che questa cosa non si può fare perché non ci sono le condizioni per farla’, spiegandone le ragioni. Questa è onestà, prima di tutto. È anche questa l’onestà che dobbiamo proporre alla popolazione.”
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