Vito Palumbo torna a Rutigliano e dedica al paese “Canterra” per ocarine di Pippo Moresca
Appuntamento con la musica internazionale al Museo Civico Archeologico “Grazia e Pietro Didonna” di Rutigliano. Il polo museale rutiglianese – sempre più dedicato alla poliedricità delle forme artistiche – accoglie, nella serata del 19 dicembre 2021, il ritorno a casa di un rutiglianese che, come accade al profeta del famoso detto, non è stato riconosciuto in patria. Parliamo di Vito Palumbo, classe 1972, compositore con brani eseguiti dalla London Symphony Orchestra, l’Athenӓum – Quartett Berliner Philarmoniker e l’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI.

Vito Palumbo torna nella sua Rutigliano grazie ad un evento dedicato organizzato dall’Associazione Vivila, dalla Pro Loco Rutigliano e dal Comune di Rutigliano: il concerto monografico “Canterra – il respiro del suono”. Il titolo dell’appuntamento musicale richiama quello di un prezioso regalo del maestro, un brano dedicato a Rutigliano ed al suo fischietto in terracotta.

Il brano “S(u)ono Terra”, composto per l’occasione, è stato eseguito per la prima volta proprio nel Museo Archeologico. La particolarità del brano è l’utilizzo di diverse ocarine realizzate dall’artista rutiglianese Pippo Moresca, il quale ha forgiato gli strumenti attingendo da terre di diverse aree rutiglianesi. Dall’incontro tra arti nasce “Canterra”. Prima dell’esecuzione del brano da parte di sei musicisti non professionisti (membri dell’A.P.S. L.U.P. – Laboratorio Urbano Paese) e dalla voce di Giovanna Carone, il compositore ha rivelato: “Ho sentito il desiderio di realizzare addirittura un concerto per fischietti ed orchestra. Mi sono chiesto: perché non fare un concerto per uno strumento che viene dalla mia terra?”.

Alla nuova creazione, Vito Palumbo ha fatto accompagnare “Breath”, “Skin 1” e “Fluendo“, altri suoi brani eseguiti dal Trio Laborintus composto da Nicola Fiorentino (Violoncello), Francesco D’Orazio (Violino) e Giampaolo Nuti (Pianoforte).

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